L'intelligenza artificiale sa davvero ragionare? La risposta potrebbe sorprendervi
Vi ricordate la controversa tesi dell'IA senziente che ha scatenato ampie discussioni? Forse è il momento di fare un passo indietro e chiederci se un'intelligenza artificiale può davvero "ragionare". Spoiler: la risposta potrebbe sorprendervi.
Il mito dell'IA pensante
Un chatbot di intelligenza artificiale come ChatGPT non "pensa" come un essere umano. Si tratta di un sistema progettato per simulare una conversazione naturale, ingannando l'interlocutore. Dietro questa facciata, c'è un meccanismo complesso che richiede un'enorme quantità di dati di alta qualità per eseguire anche le operazioni più semplici come il riconoscimento di un soggetto in una foto.
Come funziona un LLM
Un LLM (modello linguistico di grandi dimensioni) come ChatGPT seleziona la prossima parola su base probabilistica. Utilizzando pesi e vincoli, il modello sceglie quello che viene chiamato "il prossimo token". LE parole vengono codificate in numeri univoci tramite un processo chiamato "tokenizzazione". In pratica, l'IA lavora con i numeri, non con parole, migliorando progressivamente nell'indovinarla parola successiva grazie all'enorme quantità di dati di addestramento.
Le allucinazioni dell'IA
le "allucinazioni" dell'intelligenza artificiale sono errori intrinseci al funzionamento di questi sistemi. L'IA non ragiona, ma funziona per probabilità, e queste allucinazioni sono una conseguenza inevitabile. Anche se fornire sempre più dati può migliorare la precisione delle risposte, resta il fatto che l'IA può commettere errori, come indicato dal disclaimer "ChatGPT può commettere errori. Considera di verificare le informazioni importanti".
L'evoluzione da GPT-2 a GPT-3
La prima versione di GPT a catturare l'attenzione del pubblico è stata GPT-3, un modello addestrato su 175 miliardi di parametri, rispetto ai 1,5 miliardi di GPT-2. Questo salto in avanti è stato possibile grazie a un utilizzo massivo di dati, che ha reso GPT-3 molto più conveniente nel simulare una conversazione "pensante".
La verità sul pensiero umano
Un paper peer-reviewed del 2023, disponibile su EurekAlert, ha spiegato che il pensiero umano coinvolge una quantità enorme di lavoro inconscio, non riproducibile da un'IA. In breve: "No, le macchine IA non ragionano", come affermato dal Wall Street Journal a gennaio 2024.
Il futuro dell'IA: verso l'AGI
L'obbiettivo futuro è creare un'AGI (intelligenza artificiale generale) capace di apprendere qualsiasi compito intellettuale che un umano può imparare. Tuttavia, siamo ancora lontani da questo traguardo e nessuno può prevedere con precisione quando l'IA farà il prossimo grande passo.
Partecipa alla discussione
Cosa ne pensate delle capacità di ragionamento dell'IA? Credete che un giorno sarà possibile creare un'IA davvero pensante? Lasciate un commento e fateci sapere la vostra opinione!
Vi ricordate la controversa tesi dell'IA senziente che ha scatenato ampie discussioni? Forse è il momento di fare un passo indietro e chiederci se un'intelligenza artificiale può davvero "ragionare". Spoiler: la risposta potrebbe sorprendervi.
Il mito dell'IA pensante
Un chatbot di intelligenza artificiale come ChatGPT non "pensa" come un essere umano. Si tratta di un sistema progettato per simulare una conversazione naturale, ingannando l'interlocutore. Dietro questa facciata, c'è un meccanismo complesso che richiede un'enorme quantità di dati di alta qualità per eseguire anche le operazioni più semplici come il riconoscimento di un soggetto in una foto.
Come funziona un LLM
Un LLM (modello linguistico di grandi dimensioni) come ChatGPT seleziona la prossima parola su base probabilistica. Utilizzando pesi e vincoli, il modello sceglie quello che viene chiamato "il prossimo token". LE parole vengono codificate in numeri univoci tramite un processo chiamato "tokenizzazione". In pratica, l'IA lavora con i numeri, non con parole, migliorando progressivamente nell'indovinarla parola successiva grazie all'enorme quantità di dati di addestramento.
Le allucinazioni dell'IA
le "allucinazioni" dell'intelligenza artificiale sono errori intrinseci al funzionamento di questi sistemi. L'IA non ragiona, ma funziona per probabilità, e queste allucinazioni sono una conseguenza inevitabile. Anche se fornire sempre più dati può migliorare la precisione delle risposte, resta il fatto che l'IA può commettere errori, come indicato dal disclaimer "ChatGPT può commettere errori. Considera di verificare le informazioni importanti".
L'evoluzione da GPT-2 a GPT-3
La prima versione di GPT a catturare l'attenzione del pubblico è stata GPT-3, un modello addestrato su 175 miliardi di parametri, rispetto ai 1,5 miliardi di GPT-2. Questo salto in avanti è stato possibile grazie a un utilizzo massivo di dati, che ha reso GPT-3 molto più conveniente nel simulare una conversazione "pensante".
La verità sul pensiero umano
Un paper peer-reviewed del 2023, disponibile su EurekAlert, ha spiegato che il pensiero umano coinvolge una quantità enorme di lavoro inconscio, non riproducibile da un'IA. In breve: "No, le macchine IA non ragionano", come affermato dal Wall Street Journal a gennaio 2024.
Il futuro dell'IA: verso l'AGI
L'obbiettivo futuro è creare un'AGI (intelligenza artificiale generale) capace di apprendere qualsiasi compito intellettuale che un umano può imparare. Tuttavia, siamo ancora lontani da questo traguardo e nessuno può prevedere con precisione quando l'IA farà il prossimo grande passo.
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